Talpidae

2023
Cuneo, Living Room, 2023

Materiali: Gesso, vetro e ossidi
130 x 140 x 140 cm.

Alberto Scodro è un artista di base a Vicenza. Nella sua ricerca, da sempre legata in maniera viscerale alla terra e ai suoi significati, osserva con sguardo fenomenologico le trasformazioni della materia. Sostanze naturali e artificiali, spesso portate a interagire su un piano fisico e concettuale, sono chiamate a manifestare possibilità espressive inedite e ad attivare visioni speculative.
Mosso da una forte propensione alla sperimentazione, arricchita da riferimenti alla storia dell’arte, alla mitologia e alle scienze naturali, Alberto Scodro sollecita lo spettatore a riflettere sulla nostra relazione con la parte di mondo spesso non accessibile.
Nell’ambito di Living Room 2023 l’artista ha condiviso la residenza con Annalisa Gossa e Fabio Massucco. Durante la permanenza a Cuneo ha visitato la Riserva dei Ciciu del Villar e le Grotte di Bossea, due luoghi estremamente sintonici con i principi teorici, concettuali e formali che guidano il suo fare artistico. Attratto principalmente dalla grotta come ambiente sotterraneo, l’artista ha dato forma a un progetto che esplora il sottosuolo in quanto spazio dell’abitare.
In Talpidae, 13 calchi di tane di talpa sono stati assemblati in una scultura dallo sviluppo verticale.
Ogni elemento, caratterizzato da un’estetica dinamica e serpeggiante, è l’immagine di un ambiente inaccessibile all’essere umano. Che si tratti di canali di comunicazione, di spazi “domestici” o di semplici rifugi, questi luoghi simili a tunnel disegnano una fitta rete di passaggi sommersi, animati da una frenetica attività animale.
Alberto Scodro mette in relazione l’architettura delle grotte, scavate dall’azione di erosione millenaria da parte dell’acqua, con quella delle tane delle talpe, un complesso sistema di gallerie sotterranee frutto dell’attività di erosione all’interno della terra. L’artista riflette indirettamente anche su un altro elemento che accomuna questi ambienti: il buio. Una condizione che le sia le talpe, sia le forme di vita ipogee e quelle sotterranee vivono, privilegiando all’uso della vista quello di altre capacità sensoriali.

Estraendo letteralmente dalla terra la forma negativa delle tane − compiendo un’azione di coercizione* nei confronti dei loro abitanti − Alberto Scodro attiva provocatoriamente una serie di riflessioni in merito all’azione invasiva delle attività umane; accende i riflettori sugli “altri” mondi che animano costantemente la vita sulla Terra e invita al ripensamento del concetto di adattamento in ottica evoluzionistica.

*Per la realizzazione dell’opera nessun danno o violenza fisica è stata arrecata alle talpe.

Andrea Lerda