Fence

SpazioKN, Trento
2019

Fence "è un'installazione realizzata da Alberto Scodro per SpazioKn, per l'arte contemporanea che ha la sua piattaforma nel centro storico di Trento.

L'opera è costituita da una serie di elementi scultorei che rimandano al mondo naturale, aprendo un dialogo, sia sul piano fisico che su quello simbolico, con la particolare geografia del territorio. Nella sala di Kn l'opera si presenta infatti come una sorta di paesaggio sospeso tra natura ed artificio, un contenitore dal quale forme, colori, odori e materie, possono muoversi ed espandersi nello spazio secondo un movimento aperto e multidirezionale.
Posizionato verticalmente su basamenti tratti dalla sezione di un tronco d'albero, sottili forme scultoree, esili e sinuose, si alternano ad aggregazioni materiche più articolate, seguendo, nella loro disposizione, un disegno architettonico ispirato ai processi di espansione e di proliferazione delle forme viventi.

Il termine “Fence”, con il quale in inglese si indica uno steccato, una staccionata, rimanda alla particolare dimensione spaziale e compositiva di quest'opera, dove il rapporto tra i singoli elementi che la compongono è duplice, alternando tra loro equilibri di staticità e dinamicità. Pur avendo ciascuna scultura specifiche qualità plastiche e visive, nel disegno d'insieme l'una diviene idealmente il prolungamento dell'altra, in una sorta di costruzione e di crescita organica complessiva. Se il movimento di queste sottili linee tridimensionali - ottenute dalla fusione di materiale minerale - genera una tensione verso l'alto, come guidato da un atto di germinazione, le masse scultoree più sembrano invece stabilire un contatto con la terra e l'orizzontalità. La loro presenza rimanda ad una crescita, ad un movimento che si attua per aggregazione, contrazione e progressiva espansione dei più differenti materiali che le compongono (ossidi, minerali, metalli, agglomerati, frammenti di pietra, terra e vetro, scarti ed oggetti di uso quotidiano).

La volontà di Scodro è quella di scavare negli strati della materia, sostituendo tuttavia ad un semplice atto di prelevamento ed esibizione, anche simbolica, di una porzione di realtà, la necessità di modularne nuove aggregazioni, rintracciando frammenti, ricollegando tessuti, seguendo un disegno che quanto più dissimula gli aspetti espliciti e l'apparenza della realtà naturale, tanto più risulta aderente ai processi interni, alle forme del suo divenire.

Federico Mazzonelli